“Bell’e Buon’. Nessuno escluso”: questo il primo progetto per il sociale della Fondazione Valenzi che è stato presentato a Napoli il 28 febbraio al Maschio Angioino. La Fondazione Valenzi e l’Associazione Un’Ala di Riserva, con il sostegno della Fondazione Banco Napoli saranno impegnate da marzo a ottobre in un innovativo progetto rivolto ai bambini disagiati e immigrati dell'VIII circolo didattico di Licola (Pozzuoli).
Saranno realizzati laboratori di espressività che coinvolgeranno 24 bambini napoletani e immigrati nella fascia d’età da 6 a 10 anni che presentano problemi di integrazione, insufficienze e disadattamento scolastico e situazioni di svantaggio familiare e sociale, alle quali da sola la scuola non riesce a far fronte.
La conferenza stampa del progetto, che è stata coordinata dal Segretario Generale della Fondazione Valenzi Roberto Race, ha visto gli interventi di apertura della presidente della Fondazione Valenzi Lucia Valenzi e del presidente dell' associazione Un’Ala di Riserva Alfonso De Martino. Sono seguiti gli interventi della psicomotricista Lucia Precchia, del Commissario della Fondazione Banco Napoli per l’assistenza all’Infanzia Lidia Genovese e del direttore scolastico dell’VIII circolo didattico di Licola Antonio Vitagliano.
In una scuola di Licola, zona di grave degrado socio-culturale e dove vivono tanti extracomunitari abbandonati a sé stessi, il progetto cercherà di combattere l’emarginazione infantile, in particolare dei bambini immigrati.
Per tre ore e per tre giorni settimanali i bambini divisi in gruppi seguiti da personale specializzato e dai giovani del servizio civile utilizzeranno laboratori di espressività, sia di pittura che di musica e danza che di teatro e teatro musicale.
Le due organizzazioni fanno anche appello a chi voglia partecipare e dare concreta solidarietà a offrire materiali per la pittura, strumenti musicali e quant’altro possa essere utile per il progetto.
“Nel nostro territorio- dichiarano Lucia Valenzi e Roberto Race- esistono forme nuove di povertà che non coincidono con la pura e semplice povertà ‘finanziaria’, ma sono legate a povertà culturali, situazioni a rischio o confinanti con la devianza criminale, che costringono tanti bambini con disagi sociali a vivere situazioni intollerabili per la loro età. Con questo progetto vogliamo attraverso l’arte e l’espressività aiutare efficacemente i bambini a riscattarsi da questa condizione.
Il titolo “Bell’ e buon’. Nessuno escluso” esprime due cose contemporaneamente: da un lato l’implicazione etica dell’arte e della bellezza e l’aspetto di immediatezza della percezione artistica, dall’altro la lotta per l’inclusione sociale."